talk with Buddha (Bar)

mercoledì 26 maggio 2010
Non ricordo più da quando è cosi,
ti vedevo sempre giovane atletico, scattante, che abitavi qui al paesello ma solo per pochi mesi l'anno, in quanto la tua mente e gli occhi erano sempre rivolti altrove. 
Lo capivo dalle pennellate dei quadri (quando eri nel periodo Van Gogh), oppure nei cd di gruppo a me sconosciuti (Nirvana, Radiohead, The Doors, Moby, Buddha Bar, TARM, Norah Jones, Jeff Buckley, Pink Floyd, Roger Waters, Guccini, Blur...)
Ero una bimba delle medie.
Tu non lo sai, ma quando non eri in casa e n. leggeva il suo fedele libretto di preghiere, io mi intrufolavo di sopra, nelle "tue stanze" ed esploravo, aprivo libri riviste (come il Mucchio Selvaggio), cercavo di capire da dove venivano i soggetti dei tuoi quadri, se erano foto che avevi scattato in giro per il mondo. Cercavo disperatamente di entrare nella mente, di capire quella energia, quel guizzo che ti faceva partire, che ti rendeva superiore a tutti quelli che avevo intorno, compresi i miei genitori. Facevo tutto questo perchè tu non ci hai mai reso partecipi di nulla, due giorni prima ci dicevi felice della prossima partenza (in Perù, Tiber, Australia, Nepal, Thailandia..ovunque) e basta.
Quando tornavi mostravi sempre felice,(ma già di meno perche eri tornato), le foto, le banconote, i compagni di viaggio. Io ero rapita da questi luoghi, ero ignorante, non sapevo dove fossi stato, ed è per questo che divenni la più brava in geografia, in prima media sognavo di visitare la Grande Muraglia, con te.
Si era proprio un' utopia. Non sarebbe mai accaduto.
Crescendo, mi era rimasta questa consapevolezza del mondo intero (anche se questa proveniva solo da una conoscienza libresca) che gli altri non avevano.
Mi sentivo superiore a tutti perche quando guardavo fuori in direzione del paesello, lungo la via di casa, in realtà ero proiettata nelle pianure australiane, ogni volta che vedevo le pecore, me le immaginavo più pelose e grosse come quelle che producono la lana merinos. 
Avevo fatto il pieno di Quark, Super Quark, National Geographic, Airone, Airone Junior, Dodo...tutto.
Mi sentivo partecipe di questo mondo, ma non completamente perchè non te l'ho mai detto.
Adesso fra pochi mesi, toccherò, vedrò davvero il mondo, anche se solo un continente. Dovrei essere felice.
Lo sono. MA 
(si c'è sempre un MA di mezzo a sconvolgerti tutto)
Adesso tu sei cambiato.
Ti vedo più vecchio, sempre altetico, ma viaggi molto meno, stai di più in Italia.
La tua presunzione di tuttologo del mondo però non è diminuita. La mia sta crescendo.
Magari stiamo sbagliando in due.
Comunque non è cambiata la comunicazione, che è pari a zero. vieni qui solo quando ti serve qualcosa, non ti interessa se so parlare cinese o tibetano. Sei sempre al di sopra.
Beh io però ti vedo più piccolo e attempato. Riesco a vedere gli errori che hai commesso per fare quella vita.
E non li voglio fare anche io.
Me ne tengo alla larga perchè a differenza tua ho dei sentimenti per la mia famiglia.
La notte non dormo pensando di lasciare il fantasma che conosci qui, da solo a divorarla quando io non ci sono.
Ho una paura folle che le succeda qualcosa e io non lo venga a sapere in tempo.
Ho i sensi di colpa perchè voglio partire.
Ma comunque partirò lo stesso, perchè è quello che devo fare, troverò un modo per scacciare i pensieri.
La tua eredita, la tua freddezza mi hanno reso consapevole dei tuoi limiti, consapevole delle mie potenzialita.
Cosa mi hai lasciato di fisico? Questa voglia pazza di essere cittadina del mondo, di vedere e girare come e più di te, la mente aperta a tutto (anche a mangiare serpenti). 
E infine l'unico regalo che mi hai fatto e mi ha cambiato la vita: Grace.
Durante l'adolescenza mi ha consolato quando mi vedevo brutta e sbagliata, emarginata.
Mi calmava l'anima come nessuno ha mai saputo fare.
Ora che sono relativamente felice, mi accompagna come una guardia del corpo.
Volevo essere come te, ma non potevo. 
E ora ho scoperto che essere me stessa nel tuo stesso mondo, è meglio.
Ciao, Marisa.

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