"E' come se avessimo cresciuto una generazione dentro una botte, mostrando loro un mondo inesistente. Gli abbiamo fatto leggere ogni giorno "Alice nel paese delle meraviglie", sino a convincerli che appena adulti avrebbero trovato lo stregatto, il cappellaio matto, la regina di cuori. Un'economia senza lavoro, senza subordinazione, senza fatica, fatta di diritti garantiti e crescenti , di vita sociale brillante e gratuita, di bei vestiti e persone interessanti. Sono usciti nel mondo vero, e hanno scoperto la realta': la ricchezza che serve per avere tutto questo non solo e' riservata a pochi, ma segue , spostandosi, la produzione. No produzione, no ricchezza.

I nostri disoccupati sono , quando giovani, stati preparati ad un mondo che non e' mai venuto. Saprebbero fare cose incredibili con il cappellaio matto, sanno comunicare benissimo con lo stregatto, e la regina di cuori non ha segreti per loro. Peccato che quel mondo non sia reale."
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