Da FSO ad ISO, riflessioni.
Estratto dal verbale dell’ultimo consiglio della Facoltà di Studi Orientali (25 ottobre 2010)
Relazione del Preside Federico Masini alla chiusura della facoltà il 31 ottobre del 2010.
Cari colleghi,
mai avrei immaginato nella mia via di dover pronunciare questo breve discorso, non tanto il discorso di commiato da voi in qualità di preside, ma l’epitaffio della nostra facoltà, la prima e unica facoltà di Studi Orientali, mai esistita in Italia, nata il 7 marzo 2001 con il Decreto Rettorale n. 351, che verrà disattivata il 31 ottobre 2010.
(...)
Anche oggi, come tre anni fa, ho voluto leggere l’elenco di tutti i colleghi che hanno partecipato a quest’opera: davvero si è trattato di una impresa difficile, che da principio sembrava impossibile; invece pian piano si è sviluppata e si è radicata nel territorio di questo quartiere. Scorrendo il documento scritto solo tre anni fa mi sento sopraffatto dalla tristezza. Quelle righe – ancora presenti nella pagina degli Annali di facoltà del nostro sito – sono così piene di speranza che sarei portato, qui ad iniziare una lunga lista di motivi di disappunto e risentimento per quanto sta accadendo intorno a noi e di cui questa facoltà è stata in qualche misura la vittima. Potrei qui presentarvi le mie considerazioni sul processo di trasformazione delle facoltà in centri di coordinamento e di valutazione, in modo abbastanza simile da quello che sarebbero dovuti essere gli atenei federati, tentativo che sta muovendo ora i primi passi, dopo l’approvazione dello statuto e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 13 agosto 2010. In realtà, vorrei con queste mie poche parole trasmettere a tutto il corpo docente della facoltà e agli studenti tutti non un senso di rassegnazione e tristezza, bensì lo spirito di una possibile rinascita di questa facoltà sotto spoglie diverse che, non di meno, possono offrire speranze per il futuro.
Se tre anni fa eravamo divisi in una facoltà e in un dipartimento, oggi invece tale divisione è giunta al termine, il nostro dipartimento, ora Istituto Italiano di Studi Orientali - nome che, per la cronaca e la storia, è frutto della fantasia del nostro Magnifico Rettore che una sera mi chiamò al telefono a tarda ora, proponendoci questa dizione - erediterà tutta la tradizione di studio e di didattica accumulata in questi anni dalla facoltà e diventerà la nostra nuova casa. L’Istituto succederà alla Facoltà in tutte le attività verso l’esterno, mi riferisco qui all’Istituto Confucio, alle convenzione con la Provincia, ai corsi di italiano per stranieri che svolgiamo per contro della Sapienza a beneficio dei dottorandi stranieri di tutto l’ateneo; penso anche ai corsi di lingua cinese e araba che teniamo al Ministero degli Affari Esteri e tutte le altre attività che potranno continuare a svolgersi in questa sede, anche se sotto l’egida dell’Istituto e non della
Facoltà.
(...)
Mi sia permesso anche un pensiero speciale al collega Angelo Arioli che in questi anni, sotto le spoglie di volta in volta di webmaster, vicepreside, presidente del Consiglio di corso di studio, amico o collega, mi ha aiutato quotidianamente con spirito di servizio e dedizione unici. A questo punto avrei voluto augurare lunga vita alla facoltà, ma in realtà le auguro, e soprattutto auguro a tutti noi, di poter trasformare questa facoltà in un Istituto Italiano di Studi Orientali ancora più grande ed importante di quanto è stata per questi dieci anni la nostra facoltà di Studi orientali, l’unica in Italia e sicuramente l’unica per tutti noi; l’unica soprattutto per me che come sapete non ho voluto candidarmi per la carica di preside della nuova facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali. Esprimo i miei migliori auguri di buon lavoro al Direttore dell’Istituto Italiano di Studi Orientali, prof. Mario Prayer, nella convinzione che saprà nei prossimi mesi partecipare attivamente al processo di trasformazione della facoltà in istituto, adoperandosi affinché tale processo avvenga nel modo più sereno e indolore possibile.
Grazie a tutti voi per avermi sostenuto in questi dieci anni consentendomi di vivere la più straordinaria esperienza della mia vita professionale. Federico Masini
Un lungo intenso applauso rende quasi impercepibile la lieve incrinatura di commozione che accompagna le ultime parole. Il Preside raccoglie le carte dell’ultimo Consiglio ed esce. Il Segretario verbalizzatore, non visto, spezza la penna dell’ultimo verbale.
La nostra bella Facoltà di Studi Orientali non esiste più e nessuno ci saprà dire mai, in maniera convincente, perché.
Essendo questo l’ultimo verbale del consiglio della Facoltà di Studi Orientali, viene letto, sottoscritto e approvato seduta stante.
Il Preside Il Segretario
Prof. Federico Masini
Prof. Angelo Arioli
verbale completo qui
Anche se sono solo tre anni che mi trovo in questa facoltà (ora ex), essa da subito è diventata la mia casa, il luogo dove mi sento al sicuro, dove posso dimostrare il mio valore, la mia curiosità, il mio orgoglio. Sapere che il nostro preside (ora ex) era sempre insieme a noi, un uomo che io avvicino molto alla figura del Guru, mi faceva sentire protetta, mi dava impulso a migliorarmi, a studiare ancora meglio le varie materie.
Il prof. Masini è per me non un preside distante (tipo il Magnifico Rettore), che non ho mai visto se non nella carta stampata, bensì è un uomo che sta più fra gli studenti che dietro una scrivania. Il suo valore nell'aver creato la mia facoltà, la sua sottile ironia a lezione ("se voi scrivete cosi potete anche farlo, ma io vi boccio!"); Un uomo che già quando ha dovuto cambiare un esame ai curriculum di Hindi è venuto IN PERSONA con la faccia triste, a spiegare gli ordini che doveva applicare perchè imposti dall'alto. Una persona che non ha mai aspirato alla carriera accademica, all'essere preside a vita, ma che rimane e rimarrà per sempre IL MIO PRESIDE, il mio riferimento, anche se non lo dice più la carta stampata. Un uomo a cui tutti noi umili studenti dobbiamo tanto. Mi riferisco a lui in generale, ma con lui anche a tutti i professori (anche quelli che si fanno prendere i 5 minuti), che sono a mio parere,l' esempio per la mia futura vita e attività di studio.
Da ora la strada sarà per tutti più in salita, ma questi 10 anni di attività e la forza di questo luogo la porto con me verso la laurea e verso la Cina.
Grazie per continuare a resistere,
per non esservi mai piegati moralmente a queste normative,
per aver mostrato sempre una via alternativa (anche se non seguita dal rettore e dal ministero)
per continuare nonostante l'orrendo nuovo nome della ex FSO,
per avere attenzione allo studente che non è solo il numero matricola 123456,
per scrivere libri, saggi pubblicazioni, manuali e contemporaneamente fare esami,
per continuare la vostra ricerca all'estero e essere l'eccellenza dell'Italia,
per farmi seguire lezioni che forse per i miei figli non ci saranno più,
per non perdere mai la speranza, madre della nostra frase di facoltà (ora ex):
POST FATA RESURGO!
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2 commenti:
Mari!!! mi viene da piangere! povero Ma 老师! si vede che c'è rimasto proprio male, e noi con lui! sarà comunque sempre un punto di riferimento, e come dimenticarlo nella vita?!
si poverino, cmq la speranza non muore mai, nè la voglia di scoperta delle persone, che se si iscriveranno e continueranno a far crescere l'iso sarà cmq una vittoria, anche se amara..
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