
Il 1 gennaio 2001 entrava in vigore la Legge sullo standard del cinese scritto e parlato. Il 20 gennaio 2011, in occasione del suo decimo anniversario, un membro del Consiglio di Stato ha reiterato la necessità della diffusione e normalizzazione della lingua sul territorio cinese. Liu Yandong ha infatti sostenuto che l’uso del cinese standard “è di vitale importanza per la diffusione della cultura cinese, per migliorare il soft power del Paese, per l’unità nazionale e per l’unione tra i gruppi etnici”. L’intervento della consigliera, che ricalca quasi pedissequamente quanto contenuto nel decreto legge del 2001, merita forse qualche riflessione alla luce di alcuni elementi quali, innanzi tutto, l’autorevolezza di Liu Yandong, il riferimento al soft power ed infine il fatto che l’intervento si inserisce in un delicato contesto di tensioni sociali.
da
agichina24
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