"E domani vai a lavorare?"
Domanda che facevo da piccola sempre, appena iniziava a piovere, e se la risposta era:
"No! Dove me vado a 'nzaccà che è tutto 'anfùsso?!"... giubilio!
Oggi non ci si annoia da nonna, perchè sei a casa con me!
Andavo a scuola e ci pensavo tutto il giorno, e poi finalmente arrivava il momento di passare il pomeriggio insieme. E addio bambole, ciccobello e cose da bambina.
C'era molto di meglio: un prato su cui correre, alberi da osservare, foglie che cadevano oppure nuove gemme, oppure foglie gelate.Tutto era scoperta, e anche se si ripeteva ogni anno, ci si stupiva sempre. Quando pioveva stavamo insieme, e arruffata dalle gocce e dall'umidità mi abbracciavi comunque, e ci andavamo a comprare cose golose da mangiare.
E quando arrivava primavera, mi portavi un carico di colori, sapori, odori: il frutto del tuo lavoro.
Abbandonate definitivamente le giornate dell'infanzia, questi momenti insieme si sono diradati, ma ci meravigliano allo stesso modo, ci fanno staccare e uscire fuori dalla grigia quotidianità, ci portano indietro.
Con lo sguardo stanco, il fisico che fallisce, e i capelli radi e ramati, continui paziente il tuo lavoro, pianti ancora sogni. Raccolti così diversi da quando eri bambino, quando tutto era meno di adesso, eppure era molto di più.
Anche quest'anno poi abbiamo raccolto insieme l'oro giallo, e mi sono fermata a pensare. Se il prossimo anno non dovessi essere a casa per la raccolta mi sentirei malissimo, non ne ho saltata una. Mai. So che dispiacerebbe anche a te, ma lo accetteresti, perchè è giusto così.
Abbiamo trasportato pesi che non avremo mai immaginato, abbiamo fatto in due per tre.
La resa è ad anni alterni, il tuo sorriso pero' ripaga sempre della fatica fatta.
Per tutte le stagioni passate insieme ne vorrei mille altre, e che non finissero al tramonto.
Ci sono cose che non riesci a lasciare indietro, e tra queste ci siamo noi.
Buon compleanno papà.
Buon compleanno papà.
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