Credici (两年前)

sabato 23 febbraio 2013
Un altro anno è passato, siamo arrivati al 2013
Duemila e Credici.
Credici che sarà l'ultimo anno che passi in casa coi tuoi, sempre più distanti, con il gap generazionale che fa vacillare il bene che gli voglio ogni giorno di più.
Credici che un pezzo di carta ti può spedire dall'altra parte del mondo per magia.
Credici che non dovrai ritornare a chiedere aiuto come il Figliol prodigo.
Credici che ci stai ancora bene qui, che non ti sembrerà tutto già passato, già visto, già vissuto.
Credici che sarai uno dei pochi eletti in questo mondo in crisi e realizzerai, che cosa, poi? qualcosa che nemmeno tu sai bene che forma ha, quanto è grande e quanto costa.
Credici che le cicatrici non si vedono, credici che quelli del 1993 hanno già 20 anni e non più 13.
Credici che lunedì 25 febbraio l'Italia sarà un posto nuovo di zecca, e non avrà solo cambiato i bottoni e messo i lustrini a un vestito vecchio, usato, nero con una spilla d'Aquila sul petto.
Credici che hai 23, quasi 24 anni, e che sei ancora giovane, giovanissimo.
Credici che l'Italia è un posto bello, credici pure se la vivi bene solo di notte quando è tutta nera.
Credici giovane amico che il futuro è dall'altra parte del mondo, non so come spiegartelo, non ho motivazioni solide sociali, politiche o economiche perchè queste cambiano continuamente,
Credi solo al mio sguardo che c'è stato sempre rivolto fin da quando non sapevo nemmeno quanti continenti avesse la terra.
Credi agli occhi del tuo cane, del tuo gatto e cerca di trovare in te la luce così pura che ci vedi dentro.
Credi alla passione, perchè c'è ancora tanta gente appassionata in giro, nonostante tanti stronzi.
Credi alla scienza, credi a ciò che vedi, che tocchi, che batte, che è vivo.
Credi in te stesso, credi che ce la puoi fare, sei la tua forza più grande.

Credi alle mie parole, credici almeno tu che io ancora devo fare pace con me stessa.
Credici e corri in aeroporto.
Potresti avere bellissime sorprese, tipo questa:


Potresti iniziare a guardarti intorno e non credere più a quello che ti avevano detto:
che tutto il mondo è paese, era sbagliato.
Il tuo paese NON è il mondo, è una parte microscopica di mondo.
Potresti iniziare a starci bene altrove, e abituartici meglio che a casa tua.
E' solo quando tornerai al tuo francobollo di paese che capirai queste cose e non finirai di pensarci e ripensari perchè....
ci hai lasciato un pezzo di te, e non vedi l'ora di tornare a riprendertelo per lasciarcene uno ancora più grosso, per poter poi dire "finalmente torno a casa mia".

Update:
Lasciamo un attimo il tono nostalgico e poetico del post sopra, perchè c'è una notizia che mi ha spiazzato poco fa: sono diventata zia acquisita di un bellissmo bambino denominato dai parenti
"Baby Thor", ed è così che lo chiameremo in questo blog.
E' maschio, capellone e con gli occhi a mandorla, e si già me ne sono innamorata :)

presto metto qualche foto, quando ci sarà il nostro incontro dal vivo.  


1 commenti:

dottornomade ha detto...

Davvero un bel post! Mi ci vedo quando avevo 23, quasi 24 anni anche io. Solo che ero molto più spaventato e più pirla.