flash molesti in chiesa
E non ci fermiamo qui con le differenze. Anche la ritualità è stata diversa, più raccolta, non si è mai visto qui da noi che le persone si alzino e si mettano a semicerchio intorno al prete, quasi abbracciandolo, e con la candela accesa di cui sopra ben alzata. Qua c'è sempre una sorta di reverenza, di rispetto, non esiste una relazione fisica ed emozionale, tranne nella confessione, i ruoli sono diversi e subordinati.
Io che bestemmio da mattina a sera sono stata scelta tra le "Nine", ho dovuto fare con le mie mani peccatrici una croce d'acqua in fronte a mio nipote, come del resto tutti gli altri "grand parents", circa 20, e non 2 come qui. Sembra buffo che stia parlando di chiese e preti, ma mi stupisce che perfino una distanzata da questo mondo come me abbia potuto notare la grande unita che si creava in quel momento, tra un gruppo di persone che nemmeno si conoscevano bene (non come i tanti cristiani italiani che vanno in chiesa più per farsi belli e per sapere gli ultimi gossip).
Da noi ho visto scene simili solo all' oratorio, al catechismo, solo con i bambini, curiosi per natura e senza pregiudizi culturali-sociali, si riesce a vedere lo stesso interesse quando si raccontano le parabole di Gesù e compagnia. Non pensavo che tante persone adulte (che pure peccano e hanno i loro vizi) potessero diventare seri e presi veramente da quello che stavano facendo/assistendo.
Tralasciamo il fatto che non ho compreso ovviamente, per motivi linguistici, la predica.
Comunque ora mi spiego per quale motivo la comunità filippina sia così cattolica, non è solo un luogo comune. La loro vita religiosa si intreccia con la loro vita famigliare, che è comunitaria, un po' come succedeva qui ai tempi di mia nonna da giovane o come oggi rimane ancora intatto nel meridione d'Italia. Si trascorre il tempo libero con il "clan familiare", tutti insieme, ci si aiuta in gruppo se uno ha un problema, i bimbi hanno tanti fratelli e sorelle aggiuntivi, che poi impareranno a chiamare cugini. Ma ci sono anche i lati negativi della cosa, i giovani si sposano prestissimo, figliano senza pensarci e sanno veramente poco di contraccezione, sesso e malattie. Inoltre in questo paradiso cattolico non esiste il divorzio, ma solo l'annullamento del matrimonio, per chi può permetterselo, e sempre dopo molto tempo.
Ogni volta che ho queste occasioni mi piace vedere le differenze culturali tra noi e loro, è un privilegio poter assistere ad una quotidianità diversa, potermi confrontare e riflettere sulla mia/loro identità culturale, che inevitabilmente è connessa da un motivo: ci troviamo tutti nella stessa terra adesso.
Qui mi vengono in mente le cose negative dell'Italia, il razzismo facile, gli stereotipi che ci rendono dei cazzoni, ma anche il contrario. Le tantissime persone che sono aperte al diverso, che hanno dentro solidarietà ed umanità, che si rimboccano le maniche ogni giorno per i più deboli, che vengono aiutati nonostante i diversi credi religiosi a cui appartengono, che non sono stati giudicati ma solo presi per mano. Vorrei che questo fosse l'unico punto di vista da raccontare riguardo l'Italia, purtroppo mi sembra ancora molto lontano il giorno in cui potremmo farlo.
mio nipote baby Thor (suo soprannome ufficiale)
Negli occhi vispi di questo nuovo piccolo cristiano (che da grande si ubriacherà, mangerà di gusto cose per noi orrende tipo Balut o il Durian, amerà, parlerà e vivrà insieme ai piccoli italiani di domani) nei suoi occhi grandi e neri ci ho potuto vedere un futuro diverso, di popoli che convivono senza temersi a vicensa. La strada per diventare cittadini del mondo è lunga, ma spero di essere almeno tra quelli che ci stanno provando ad intraprenderla.
Come al solito ci hanno visto lungo sempre i cinesi, che non un chengyu racchiudono un mondo intero di speranza e cultura:
求同存异 cioè "trovare un terreno comune e mettere da parte le differenze"
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