No distance left to run - 爷爷再见

mercoledì 30 luglio 2014
Fuori piove
e mi domando

se l'umidità possa penetrare prima nel cemento e poi nel legno
se è vero che il legno tiene caldo anche se non viene bruciato
se i guanti e il cappello di lana che hai in tasca basteranno
se senza scarpe riuscirai a camminare
se potrai mangiare ancora gustando nuovi sapori a noi sconosciuti
se non è tutta una balla per placare la nostra coscienza.

Quando piove spesso questa si lava via e si asciuga inerme sotto l'arcobaleno.

Bianco, nero, rosa o rosso, nessuno colore può riempire il mio cuore,
i nostri occhi sono bagnati come il cielo di adesso,
le nostre stupide conclusioni de "è meglio così" hanno rotto il cazzo.

Mi domando se non avessi voluto diventare nutrimento per la natura in cui ogni giorno lavoravi.

Mi rispondo che ad essere bisognosi di un solo luogo fermo siamo in realtà noi adesso.

Ho visto i suoi occhi persi, sentito il modo in cui ti si è rivolta, come se non fosse un addio.

Mi è sembrato tutto così irreale: sapevo che tu eri a casa, di fronte al balcone ad aspettare che tornassimo per poi dirci:

"Ma che jate facenno finammò figorì? Aaaah! steteve sitti co sta musica!"

Mi sento stupida a pensarlo solo adesso, da sola, mentre piove.
Mi odio per essermi fatta distrarre dalla vita che va avanti.
Mi odio per essere a mio malgrado (in)umana e perchè un giorno non lontano dimenticherò man mano i calli delle tue mani e il blu dei tuoi occhi.

Avrei voluto che fosse una fine naturale, da poter accettare con serenità, senza l'amaro in bocca dei "Se fosse andata diversamente" che affollano la mia testa, che martellano e non risolvono niente.

Il vuoto di casa, i ricordi estemporanei, le lettere PG dipinte ovunque, le foto-coltello e le parole-veleno, gli anni passati, i nostri corpi cambiati, gli sguardi non più complici, il tempo che rende tutto asettico.


L'accettazione la lascio a chi ci crede, evidentemente non fa per me.


E se davvero ti reincarnassi saresti sicuramente uno stoico ulivo gigante in mezzo al deserto del mio cuore.

http://www.italiainfoto.com/gallery/data/21/ulivone_giorgio_clementi_.jpg


“Chissà poi se serve più forza per rimanere a galla o per ricordare tutto quello che è andato a fondo”


1 commenti:

dottornomade ha detto...

Criptico ma molto poetico! :)