In my dreams i'm dying all the time... Play!

giovedì 17 giugno 2010
Oggi giornata di grandi progetti, poi buttati al cesso e infine rimessi insieme co la colla vinilica. Leggo, ho troppa fame, leggo di vite distanti secoli, di storia, economia, mi scrivo le poesie di Wang Wei. Sto pensando di fare qualcosa tipo murale da mettere nell'armadio, magari la memoria fotografica aiuta. L'altra mattina ho aperto youtube e ho trovato una cover di una ragazza, bravissima teoricamente, che cantava una delle mie canzoni preferite (del solito cantante morto ammazzato dal destino per farsi beffa di tutti noi). Ho gelato il corpo, guardo, non riesco a staccarmi, ho sentito talmente tante volte la versione originale, so anche la differenza fra una versione e l'altra dei live, so le parole che ha detto nel mezzo e mi incazzo.
E' una validissima cover, cosi valida che potrebbe essere sua, ma non lo è. Questo non è giusto.
E poi mi sento in colpa per averla ascoltata e apprezzata anche per un secondo. Sono una pazza e probabilmente ora lo saprete anche voi. Io almeno una volta al giorno, mentre faccio qualcosa o cammino o penso a qualcosa, penso che lui sia vicino a me, quando decido di cantare le sue cose, lo faccio in maniera non calcolata pensando che magari lui per un nanosecondo possa usare le mie corde vocali, la mia mano. Sarebbe stupendo.
Penso a tutte queste minchiate a cui credo solo io, mi rattristo e piango. SI per lui piango.
E' da quando ho 15 anni che mi consola, mi canta dolcemente oppure è incazzato insieme a me. E' come il fratello maggiore che non ho mai avuto.
Mi sto fissando troppe cose da fare, oppure sono solo la solita che si sminuisce e ignora il suo vero potere. Magari ho una memoria sconfinata e non lo so. Ogni estate devo dare un senso alla mia vita martellandomi con date e scadenze, ma ogni momento trovo un modo per il cazzeggio.
Lo so, sono una bestia strana e autolesionista. E anche sola. In realtà non è vero, ho tantissime persone vicino che si preoccupano, mi chiamano, ma oramai è un senso psicologico che mi è rimasto.
Il fatto di sentire la mia unicità di persona come muro eretto fra me e voi è la chiave. Il fatto di vedere una ragazza brutta, grassa e insicura dietro il muro, l'immagine perenne che ho di me.
Mi fa strano pensare di avere 21 anni. Fosse per me mi vedo ancora a lottare contro gli altri ragazzi tutti uguali. Contro loro che mi facevano sentire mediocre e con qualcosa fuori posto. In fondo era comodo prendersela con loro, avevi una faccia e un nome da criticare.
Adesso sono grande, ho la patente, la tessera universitaria, quella delle librerie, mi chiamano "signora", ho le stesse amiche ancora con me, ho un Ragazzo (cosa impensabile per la me adolescente che non aveva nemmeno amici maschi) fisso che amo tanto e che non mi fa mancare nulla, vado all'università più figa del mondo e mi piace quello che faccio.
Direte voi, allora qual' è il problema? il problema è che le cose che negli ultimi venti giorni non sono andate come volevo, sono dipese unicamente da ME. Ho fallito per colpa mia, adesso sono nella merda per colpa mia, al momento di dimostrare quanto valgo me la faccio sotto, ansia da prestazione forse.
E adesso non ho più quattro ochette o un kebab da incolpare.
La cosa figa e anche la peggiore dell'università è che il percorso è Tuo soltanto, decidi tu tutto quando come e dove farlo, ma dipende tutto da te.
Io non ho molta stima di me stessa, residuo dell'adolescenza e non so se domani sarà come me lo aspetto.
La conclusione è che non c'è soluzione, IO devo dare un senso alla mia vita e non sarà un viaggio o un'altra persona a farlo.
Quindi Stay Tuned che magari ci saranno cose anche belle, perchè no? Una sta allegramente ubriacandosi in questo momento!
Rock n' Roll!!!

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