OSSERVAZIONI SULLE PROTESTE DEGLI STUDENTI DA PARTE DI UN'UNIVERSITARIA INFILTRATA - di Agnese Amato

domenica 28 novembre 2010


Non ho tempo da perdere per protestare, spendo già troppi soldi in tasse universitarie. Fatemi andare a lezione invece che a berciare.

Fermati e rifletti.
Perché non hai il tempo per fare niente? Perché non ci sono soldi per pagare i docenti, quindi ti hanno spostato i corsi sconvolgendo il semestre e ora devi dare 4 esami in un tempo ridottissimo, dopo essere andato in aula insieme ad altri cinque corsi: così hai frequentato insieme ad altre 500 persone, e il solo insegnante, dal fondo dell'aula, non riusciva a farsi sentire da te seduto per terra, schiacciato ai lati da cinque persone avanti a te, sette dietro e otto poggiate sulle tue ginocchia.
(Chi appartiene ai numeri chiusi ringrazi, la propria sitazione privilegiata, che impedisce a estranei di far lezione con loro)

Come fai a capire ciò che ti spiegano in queste condizioni?
Come fa un insegnante a poter seguire 400 studenti, che un tempo avevano un anno per definire un progetto, anziché tre mesi come adesso?

E ti dicono anche di ringraziare perché c'è comunque lezione, altrove sostengono che sia peggio, che non ci siano neanche i professori e che per sostenere alcuni esami tu debba andare a pagare corsi aggiuntivi.
Come pagare corsi aggiuntivi? Quel che ci metto di tasse già non basta?
Non mi ero iscritto ad una università pubblica?

Non potete impedirmi di fare lezione con la storia delle proteste! Queste proteste ledono il mio diritto allo studio! Predicate bene e razzolate male!

La riforma prevede la riduzione del personale docente universitario e la sostituzione delle borse di studio con prestiti da restituire dopo la laurea. Questo per quanto riguarda gli atenei.
Le scuole elementari, medie e superiori vedranno una riduzione del monte delle ore dedicate a qualsiasi insegnamento - meno storia, meno matematica, meno italiano, meno filosofia, meno inglese. Minor dispensazione di cultura, e un maggior numero di alunni nelle classi. Così ti verrà insegnato di meno.
Questa è lesione del diritto allo studio.
A Gennaio, per poter mantenere lo stesso numero di borse di studio, verrà chiusa una mensa universitaria (quella di via Betti) -  ed il prezzo dei pasti nelle altre verrà aumentato.

Il polo F di Ingegneria è stato occupato. Ma la Facoltà di Ingegneria rimane aperta e le lezioni continuano.
Ieri mattina sono stati occupati i ponti cittadini: ho visto gli studenti che vi si sono seduti aprire i libri e studiare.

Gli studenti protestano per rivendicare il diritto allo studio.
La forma dell'occupazione o della manifestazione non si sa se sia giusta o se funzioni.
Però fa notizia per le strade della città e sui giornali, non solo all'interno dell'ateneo.

Dite che non serve?
Il decreto Gelmini doveva essere firmato alla fine di Settembre. Con il rinvio delle lezioni ed il rifiuto dei ricercatori di assumere su di essi l'incarico di volontariato, la sua discussione era stata rimandata, prevedendo di ritornare a discuterlo dopo l'approvazione della finanziaria. Allora le lezioni sono cominciate e le proteste si sono raffreddate.
Giornali e telegiornali sono tornati a far finta di niente, ed a concentrarsi sui morbosi omicidi di cronaca nera, che non mancano mai e permettono discussioni interminabili riempitive dei notiziari, tappabuchi per distrarre gli spettatori.
Nel silenzio dell'opinione pubblica, governo e parlamento hanno di sottecchi deciso di tornare a discutere del decreto il 18 Novembre - e la sessione finanziaria non si è ancora chiusa.
Gode molto, l'amministrazione del Paese, della capacità di distrarsi e dimenticare il problema.
Ma chi lavora e chi studia all'università non ha i riflessi delle nonne pensionate che guardano la televisione in mancanza di altri passatempi giornalieri. Chi studia è intelligente e vigile.
Perciò siamo tornati a mostrare in mezzo alle strade il dissenso alla riforma.
Così anche le nonne pensionate torneranno ad esserne informate.

Chiedetevi quanto se ne è parlato dal 18 Ottobre al 18 Novembre sui giornali ed in tivù dell'eventuale ritrattazione della riforma, delle proposte di strozzare la ricerca, della possibilità di riformare l'università italiana rendendola un posto invivibile da cui scappare.

Ieri gli studenti di Pisa hanno bloccato per un po' l'aeroporto, oggi hanno assediato la Torre pendente.
Non ne ha parlato solo Ganzo, ma anche il Corriere della Sera.
Ah, io ho partecipato, a lezione ci sono andata ed ho anche studiato.
Decidete voi chi è fannullone, chi si alza alle sette e mezzo e studia fino alle undici e mezzo, così può avere il tempo di andare a manifestare, studia altre due ore durante il presidio, poi cammina dall'una fino alle cinque del pomeriggio per seguire il corteo, torna a casa e ricomincia a studiare fino alle otto di sera.

da G.A.N.Z.O. giovani autori non zuccherati onnipotenti

1 commenti:

am ha detto...

scusa se rispondo ora.
mi ha colpito molto l.affermazione=meno ore di lezione.

ma se invece di fare 18 ore ne facessero 40 come tutti?

no perche' qui i sacrifici li fanno sempre i soliti fessi.