O partigiano portami via

venerdì 3 dicembre 2010
In questi giorni di protesta contro la Gelmini anche la mia università è stato occupata, ma come è normale inizia ad essere stancante, iniziano a serpeggiare voci del tipo "non serve a nulla" "non credo che la riforma sia cosi sbagliata" e via dicendo, le voci contro.
Ora vi risparmio il giudizio su questa "riforma" dato che sto già vedendo sulla mia pelle di universitaria lo scenario possibile, ma mi interrogo proprio su quelli che questo scenario non lo vedono, o non lo vogliono vedere. Sicuramente è molto comodo guardare al governo con fiducia assoluta, pensare che siano la a fare i nostri interessi, e vedere come utopica la chiusura dell'università pubblica. Durante la mia vita mi sono fidata ciecamente delle persone, e in certi casi ho ricevuto cattiveria gratuita, allora perchè mi dovrei fidare di politici mai visti se non in televisione, che sono capaci solo di promettere e mai di mantenere? E con questi non intendo solo la destra, ma anche la sinistra e il centro. Sono saliti sui tetti, hanno manifestato il loro appoggio, ma prima che l'attenzione mediatica tornasse all'università dove eravate? a votare all'unanimità il NON abbassamento dei vostri stipendi, e a mantenere la pensione garantita anche a chi in parlamento c'è stato solo per pochi giorni. Si parla tanto di denaro che non c'è, ma poi compare magicamente in casa Luiss e Cepu, presso le banche vampiro della società. La società contemporanea credo farebbe orrore a tutti coloro che sono morti in guerra, o partigiani o per un ideale precedentemente. Prima almeno per destra o sinistra, per mussolini o per i partigiani, comunque si combatteva. Dai racconti su mio nonno (che non ho conosciuto), mi si dice che era una persona decisa, sempre incazzata, che si indignava , che leggeva solo l'Unità e che odiava il clero.
La libertà di poter stare per strada o in facoltà e discutere pur avendo opinioni diverse ci è stata data da queste lotte, anche se quella di oggi è una democrazia con mille difetti, mi fa camminare e mi fa poter dire quello che penso, e vale anche per chi pensa al contrario di me. Si sente tanto parlare, soprattutto nelle perle di saggezza del premier di poveri comunisti, quindi ecco il mio elenco:

Tutte le cose per cui vale la pena di restare e per cui fare la rivoluzione:

Bella ciao e la costituzione italiana
l'unità e repubblica
Monicelli e Fellini
Pasolini e Bukowski
Moro, Falcone e Borsellino 
l'orologio della stazione di Bologna e l'estremismo
la strage di ustica e il segreto di stato
le onde elettromagnetiche e l'inquinamento da smog
il Vaticano e la laicità
le carceri e i processi lunghi
Sodoma e Gomorra
I peccati e il sentirsi giusti comunque
L'eutanasia e la vita
La malattia e la salute
la televisione e il gusto di lasciarla come oggetto d'arredamento
Vieni via con me e il motivo per riaccendere la tv
LA MUSICA e il silenzio di chi viene calpestato
Il carnevalone liberato e lo spettacolo della figa in vetrina
I Saesciant  e tutti quelli che vivono per la musica
Le risate e la satira
la speranza che mi danno Masini e Salviati
l'indifferenza verso chi chiede di più
le occupazione e le manifestazioni, chiassose e rosse
le canzoni sulla Maria e le risate
Il basso, la batteria e la chitarra
Il desiderio di andare via e la voglia di restare
il Rock n Roll e la Ska
le vignette , la vigna e il vino
il Circo Birò e Seila
Il teatro e l'abbraccio
il treno che scende a Fidene e tu che mi aspetti
i parchi puliti dove puoi camminarci a piedi scalzi
l'orto di casa, una pianta che cresce, mio padre
l'incredibile spetaculo dela vida
l'incredibile spetaculo dela muerte

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