"Il patriota coraggioso e il codardo che scappa" ovvero di quelli come D.Amenduni ne ho le palle piene!

domenica 4 settembre 2011
Allora, intendiamoci, a me piace leggere ogni tipo di giornale, mi piace vedere le sfumature di come ci viene presentata una notizia, insomma "le campane tocca sentirle tutte" per farsi un'idea. Sono, con oggi, due volte che leggo articoli di questo pseudo blogger/giornalista Barese (che no me ne vogliano gli amici pugliesi), e non posso che constatare come anche un giornale come il Fatto si erga a "coraggioso patriota" attraverso le parole e le insinuazioni di questo Amenduni. La tematica è davvero troppo ampia per entrare in un solo post o in un intero blog:

Gli Italiani migranti e non, secondo l'opinione di Amenduni.

Ok, io sono ovviamente dalla parte di chi migra, scopre nuovi mondi ecc., non ho esperienze lavorative dirette (ancora no per adesso), ma mi piace pensare che essendo una tematica "sensibile" in questo periodo di crisi economica ecc ecc le parole e le affermazioni si debbano ponderare bene prima di  pubblicarle su "Un giornale" e non su un piccolo blog come questo.
Leggetevi i due articoli, ma soprattutto il secondo, meno recente, e i commenti delle persone Vere sotto. E sarei curiosa di sapere cosa ne pensate, soprattutto coloro che hanno davvero esperienza diretta della cosa, non come Amenduni che è nato, cresciuto e lavora tuttora a Bèri.
Meditate gente, meditate.

Italiani tornate a casa (1 settembre 2011)

Fate quello che fate già e declinatelo sulle esigenze della vostra comunità. E soprattutto, tornate in Italia. Io batto sempre su questo tema e non mi fermerò mai: se tutti vanno via, qui non resta nessuno. Se non resta nessuno qui non cambierà mai. Non pensavo di essere un patriota, ma tant’è.
E da oggi avete un altro motivo per tornare: Berlusconi potrebbe arrivare da voi.
I pericoli della retorica del fuggismo (23 maggio 2011)

Ho il sospetto che, all’estero, ci vanno solo due categorie di persone: chi è disperato e lo fa per sopravvivenza, e su loro non ho assolutamente nulla da eccepire, e chi sceglie volontariamente di farlo. All’interno di questa seconda categoria farei un’ulteriore divisione: chi lo fa perché oggi l’Italia non offre un lavoro dignitoso (specie in relazione al suo curriculum) e parte perché non ha scelta, ma con il convincimento di tornare a dare una mano all’Italia appena possibile (appena si hanno le condizioni economiche, lavorative, personali per farlo), e chi lo fa per egoismo, per guadagnare di più, per realizzare le proprie aspirazioni più velocemente senza preoccuparsi mai di cosa si lascia alle spalle: amici, conoscenti, comunità, paese, Paese, patria.
Il mio parere è espresso a chiare note da questa blogger da cui ho ritrovato  il secondo articolo: https://amezzogiorno.wordpress.com/tag/quelli-che-se-ne-vanno/


2 commenti:

Zoe ha detto...

Ho letto il blog della tizia che hai linkato in fondo. Mi ritrovo pienamente nelle sue parole (ma lo sai, Masa, che per certe cose ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda).
Il punto è che, in quanto facente parte della categoria di "quelli che se ne vanno" (o che vorrebbero farlo, e che quasi sicuramente lo faranno), le parole di questo Amenduni mi fanno infinitamente incazzare! -.-'
Non sono in grado di parlare di queste cose perchè mi lascio trasportare dalle mie passioni, per fortuna che c'è qualcuno che riesce a dire in modo adatto quello che penso anch'io!
Love you, 玛萨
-Zoe

玛萨 ha detto...

l'italia è il paese di gente che in 3 secondi "mette la pecca" a quello che fai, la maggior parte della gente ha stereotipi e qualunquismo in testa, il brutto è che nemmeno capiscono quanto siano limitati! non che io sia Dio (diochristie no!) ma guardare più in là dell'orizzonte è qualcosa che pochi sanno fare, e quando incontro gente come me è sempre Love at first sight *_*
come con te! i love you too!