L'italiano medio

domenica 2 ottobre 2011
Io ci ho pensato spesso, avete presente, ci sono periodi della vita in cui ti sembra (almeno a posteriori ti sembrerà) che vada tutto bene, una serie di fortunati eventi. Poi ovviamente c'è anche la possibilità opposta, una serie di eventi del cazzo, che ti fanno sentire male, sbagliato e via dicendo. Bene. La domanda è, perchè? Ok lo so, forse questo post ha una larghezza troppo ampia, e probabilmente non arriverò a nessuna conclusione, ma abbiate fede (anche se so che il vostro dio non esiste). La questione principale è che le persone non sono MAI contente. In qualsiasi situazione gli manca qualcosa, o vorrebbero di più. Ed è proprio là che ci freghiamo con le nostre mani, facciamo progetti in grande, forse troppo, e passiamo tutto il tempo a seguire le varie fasi di questi per arrivare alla fine, dimenticando che non è la destinazione che fa il viaggio, ma semmai il contrario. La cosa più importante siamo noi stessi, quello che ci piace, quello che vogliamo, e che troppo spesso dimentichiamo o peridamo di vista. Se avete ancora le vostre convizione per me, non avreste nulla da lamentarvi, se ancora avete un motivo per alzarvi la mattina, allora ci siete: state vivendo la vostra vita. Mi è capitata poco fa una riflessione, vere/amara ma da fare: leggetevi l'ultima recensione di libri di Nick Horby.  Mi ha veramente spiazzato. Si parla di crisi, si parla di chi non ha l'elettricità e perfino di Francis Scott Fitzgerald che spiava assieme alla moglie le liti dei vicini. Una lettura appassionante, ma inevitabilmente pensando al mio paese, e a come ragiona la gente qui, in Italia, non posso non confermare il fatto che NOI SIAMO L'ECCEZIONE. Veramente. Siamo il popolo delle lamentele, ma votiamo un premier mafioso/indagato/pedofilo, siamo il paese delle cose più importanti nella vita di una persona (a mio parere): della musica, dell'arte e della letteratura e non ne capiamo il valore fondamentale. Quando si va all'estero gli stereotipi del romanticismo, di Berlusconi e degli spaghetti non ci lasciano mai soli. Poi ti guardi attorno, e vedi in Italia oramai ci sono più migranti che Italiani e incredibilmente parlano la tua lingua, il tuo accento, mangiano il tuo cibo. Cazzo si stanno rubando tutto! direbbe l'italiano medio, quello che invece di guardare la Luna, guarda il dito che la indica. Ecco, io credo che l'errore sia questo. Chiudersi nella sicurezza di casa/cultura/famiglia e pensare che siano la migliore cosa che ti possa capitare, non solo è limitante, ma è illogico. Questi migranti, senza poter avere scelta sono venuti qui da noi, chissà in quale modo, per scappare da guerre, da catastrofi, da dittatori impazziti e megalomani. Noi invece pensiamo che anche se le cose vanno male, poi si risalirà in qualche modo, invece no. Il modo e la soluzione siamo NOI. L'Italiano medio deve capire che la nostra cultura è una parte piccola del ben più grande mondo, un mondo che aspetta solo che noi guardiamo questa cazzo di Luna e lasciamo stare il dito (perchè se non ci avete fatto caso era il medio, e non l'indice).

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